La Samaritana

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Riflessione nella II Domenica di Quaresima


La pagina di Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima è sicuramente una delle pagine più belle del Vangelo. È una pagina del Vangelo che racconta il cammino di conversione e di adesione a Gesù, di una donna, la Samaritana che rappresenta un popolo - i Samaritani - considerati lontani ed eretici.
Questa donna da quell'incontro sente la necessità di comunicare, trasmettere a qualcuno l'esperienza così esaltante che ha avuto con il Signore. La sua fede, ancora a uno stadio iniziale, si rafforza con il confronto e la condivisione con la sua gente, il suo gruppo. La donna si allontana, senza la brocca, lasciata al pozzo, quasi ad indicare che solo presso Gesù c'è acqua viva. Va a comunicare ai suoi conoscenti la notizia: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?". Così la Samaritana che voleva attingere l'acqua del pozzo, trova la vera acqua di cui aveva bisogno, senza della quale non poteva salvarsi e con la quale trova la strada della salvezza.
La domanda che dovremmo farci oggi per la nostra riflessione, penso sia proprio questa: noi siamo assetati oppure dissetati? Siamo assetati dell'acqua vera che "zampilla per la vita eterna" oppure ci siamo già dissetati delle tante "acque" che il mondo ci propone? Solo Gesù, acqua viva, può dissetare la nostra sete di eternità, amore, vita. Può colmare il nostro desiderio di assoluto, di vita senza fine. La vera acqua che disseta la nostra sete di Dio è Gesù di Nazaret, riconosciuto come Profeta, Messia e Salvatore del mondo. Ecco allora la nostra missione nella quotidianità della nostra esistenza: smascherare le false ricette di felicità e proporre e far conoscere Gesù, acqua viva. E nel frattempo, ricordarci che essere assetati di Gesù è l'atteggiamento giusto per essere buoni discepoli.

 

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